• Quali sono le origini del Prosecco?
    La coltivazione della vite in questa regione è documentata fin dai tempi degli antichi romani. Quando veniva decantato come vino Pucino, celebrato da Plinio nella sua Naturalis historia e prediletto per le sue doti medicinali da Livia, moglie dell'imperatore Augusto. Le prime testimonianze sull'enologia ai piedi delle Prealpi Bellunesi si ritrovano, infatti, su alcune lapidi di epoca romana; nel VI secolo il valdobbianese Venanzio Fortunato, vescovo di Poitiers, ricordava le sue colline come «la terra in cui eternamente fiorisce la vite sotto la montagna dalla nuda sommità ove il verde ombroso protegge e ristora». Tuttavia, è nel XIX secolo che il Prosecco inizia a guadagnare notorietà internazionale, grazie all'introduzione della tecnica di produzione del vino spumante in autoclave, secondo il Metodo Martinotti – Charmat.
  • Quante e quali solo le classificazioni del Prosecco?
    Dal 2009, il mondo del Prosecco è costituito da tre diverse denominazioni: Prosecco DOC, Conegliano Valdobbiadene Prosecco D.O.C.G. e Asolo Prosecco D.O.C.G. Viene prodotto per lo più nelle varietà di spumante e frizzante oppure, meno conosciuta, nella versione tranquillo.
  • Come si classifica il Conegliano Valdobbiadene D.O.C.G.?
    Il Conegliano Valdobbiadene D.O.C.G. è una zona collinare di tutela che comprende 15 comuni, situati tra Conegliano e Valdobbiadene, nella Regione Veneto a circa 50 km da Venezia. Copre una superficie totale di 8.710 ettari suddivisi per le tre principali tipologie di prosecco prodotte: il Conegliano Valdobbiadene Prosecco D.O.C.G., le Rive D.O.C.G. e il Cartizze D.O.C.G. Sin dal 2003, la Regione Veneto ha riconosciuto il suo sistema produttivo come distretto industriale, primo caso nell’ambito spumantistico. Il distretto è attualmente denominato “Conegliano Valdobbiadene Prosecco”. Nel 2019 è stato dichiarato territorio UNESCO. È qui che viene prodotta la massima espressione del Prosecco Superiore data da una zona di produzione più ristretta e sottoposta a controlli e regolamenti più rigorosi.
  • Qual è l’area di produzione del Prosecco DOC?
    La produzione del Prosecco D.O.C. avviene nei territori ricadenti nelle 4 province del Friuli - Venezia Giulia (Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine) e in 5 province del Veneto (Belluno, Padova, Treviso, Venezia, Vicenza). Quando la raccolta delle uve, la vinificazione e l'imbottigliamento avvengono completamente nella provincia di Treviso, si può usare la menzione speciale Prosecco D.O.C. Treviso.
  • Cosa caratterizza il territorio del Prosecco Superiore?
    Le colline del Conegliano Valdobbiadene sono caratterizzate da un terroir unico. L'altitudine, l'esposizione al sole e la composizione del suolo conferiscono al vino un carattere distintivo. Le uve Glera, coltivate in queste colline, beneficiano di una perfetta combinazione di clima fresco e ventilato, terreno calcareo e luce solare ottimale.
  • Cosa indica il termine ‘Rive’ nel Prosecco Superiore?
    Il termine "Rive" indica, nella parlata locale, le pendici delle colline scoscese che caratterizzano il territorio. Questa tipologia mette in luce le diverse espressioni del Conegliano Valdobbiadene, è ottenuta dai vigneti più ripidi e vocati con uve provenienti da un unico comune o frazione di esso, per esaltare le caratteristiche che il territorio conferisce al vino. Nella denominazione sono presenti 43 Rive, ed ognuna esprime una diversa peculiarità di suolo, esposizione e microclima.
  • In che bicchiere si beve il Prosecco?
    Il Prosecco si serve in un calice a tulipano piuttosto ampio.
  • A che temperatura si serve il Prosecco?
    Il Prosecco va servito freddo a circa 6-8 gradi.
  • Quanto si conserva il Prosecco?
    Il Prosecco è un vino da bere giovane. È preferibile consumarlo entro l’anno successivo a quello di vendemmia.
  • Da dove hanno origine le bollicine?
    Le bollicine, o perlage, sono frutto della trasformazione dello zucchero presente nel vino durante la spumantizzazione.
  • Cos’è il metodo Martinotti?
    Il metodo Martinotti, inventato dal Dott. Federico Martinotti a fine '800, permette di ottenere vini spumanti e frizzanti dalle caratteristiche note floreali e fruttate grazie alla rifermentazione naturale del vino in grandi recipienti a tenuta stagna detti autoclavi. Prima di questo, la rifermentazione avveniva in bottiglia.
  • Che cos’è la prima fermentazione?
    La prima fermentazione è il processo, attivato con lieviti selezionati, tramite il quale il mosto diventa vino.
  • Che cos’è la pressatura?
    La pressatura è l’operazione con la quale dagli acini si ottiene il mosto fiore.
  • Che cos’è la resa?
    La resa per ettaro sono i quintali di uva che si possono produrre per unità di superficie. Nel caso del Prosecco, la resa massima è di 180 quintali per ettaro (q/ha).
  • Come si fa la vendemmia?
    La vendemmia si fa principalmente a mano per non rovinare gli acini e non compromettere la corretta vinificazione del Prosecco.
  • Quali sono i vitigni con cui si fa il Prosecco?
    Il Glera è il vitigno base del Prosecco. Possono essere utilizzate anche uve di Verdiso, Bianchetta Trevigiana, Perera, Glera lunga, Chardonnay, Pinot Bianco, Pinot Grigio e Pinot nero, vinificato in bianco, fino a un massimo complessivo del 15%.
  • Quali garanzie dà l’etichetta?
    L’etichetta garantisce il rispetto assoluto del disciplinare di produzione, con qualità certificata anche attraverso l’apposizione del Contrassegno di Stato (fascetta).
  • Che peculiarità ha il Prosecco?
    Il Prosecco è un vino leggero e aromatico, da bere giovane, perfetto per tutte le occasioni.
  • Che cos’è una DOC?
    DOC significa Denominazione di Origine Controllata, un riconoscimento internazionale basato sul rispetto di un disciplinare di produzione, simile alla DOCG, e inserito nel quadro normativo comunitario delle DOP (Denominazioni di Origine Protetta).
  • Quando sono comparse le bollicine?
    Le bollicine sono nate con la seconda fermentazione in bottiglia alla fine dell’Ottocento e poi in autoclave all’inizio del Novecento.